"Ero diventato membro di quella che in quei giorni era una specie di massoneria, la massoneria dei cinefili, quelli che chiamavamo malati di cinema. Io ero uno degli insaziabili, uno di quelli che si siedono vicinissimi allo schermo. Perché ci mettevamo così vicino? Forse era perché volevamo ricevere le immagini per primi, quando erano ancora nuove, ancora fresche, prima che sfuggissero verso il fondo, scavalcando fila dopo fila, spettatore dopo spettatore, finché sfinite, ormai usate, grandi come un francobollo, non fossero ritornate nella cabina di proiezione. Forse lo schermo era veramente uno schermo. Schermava noi, dal mondo."

domenica 28 agosto 2011

Motel Woodstock


Titolo originale: Taking Woodstock
Regia: Ang Lee
Usa 2009, durata: 121 minuti

Piccole e grandi rivoluzioni a confronto.
Tratto dal romanzo autobiografico di Elliot Tiber e diretto dal regista premio Oscar per I segreti di Brokeback Mountain e La Tigre e il Dragone, il film ripercorre da un insolito punto di vista la realizzazione del Festival che segnò la storia della musica, ma non solo. Attorno al protagonista orbitano personaggi alquanto singolari, a partire dalla madre burbera e spilorcia interpretata da una superba Imelda Stauton (la perfida Dolores Umbridge di Harry Potter), proseguendo con Emile Hirsch (Into The Wild e Milk) nei panni di un rumoroso reduce del Vietnam, e per finire un pindarico Jonathan Groff dotato di un ipnotizzante sguardo angelico.

In tre parole: delicato ma effervescente.
Citazione preferita: "Il mondo è stato qui, e ora sono tutti in armonia."
Voto: 7
                                   

Nessun commento:

Posta un commento