"Ero diventato membro di quella che in quei giorni era una specie di massoneria, la massoneria dei cinefili, quelli che chiamavamo malati di cinema. Io ero uno degli insaziabili, uno di quelli che si siedono vicinissimi allo schermo. Perché ci mettevamo così vicino? Forse era perché volevamo ricevere le immagini per primi, quando erano ancora nuove, ancora fresche, prima che sfuggissero verso il fondo, scavalcando fila dopo fila, spettatore dopo spettatore, finché sfinite, ormai usate, grandi come un francobollo, non fossero ritornate nella cabina di proiezione. Forse lo schermo era veramente uno schermo. Schermava noi, dal mondo."

sabato 9 giugno 2012

Molto forte, incredibilmente vicino


Titolo originale: Extremely loud and incredibly close
Regia: Stephen Daldry
Usa 2011, durata: 129 minuti

La prima volta che ho visto il trailer di questo film ignoravo fosse tratto dal secondo romanzo di Jonathan Safran Foer (Se niente importa), uno dei primi autori a scrivere degli attacchi terroristici dell'11 settembre.
Mi aspettavo un film prevedibile e lezioso. Mi sbagliavo.
Tenero, delicato ma non scontato, intenso e in più momenti commovente, ci esorta a tornare bambini e diventare esploratori attraverso gli occhi di Oskar, un Thomas Horn debuttante sul grande schermo, sempre credibile, sempre adorabile. Una rivelazione che inevitabilmente ricorda un po' il Jamie Bell di Billy Elliot.
Regia impeccabile e particolari ingegnosi (come i palmi delle mani dell'inquilino o la ricerca del sesto distretto) rendono il film piacevolmente scorrevole.

In tre parole: toccante e aggraziato
Voto: 7
         

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