"Ero diventato membro di quella che in quei giorni era una specie di massoneria, la massoneria dei cinefili, quelli che chiamavamo malati di cinema. Io ero uno degli insaziabili, uno di quelli che si siedono vicinissimi allo schermo. Perché ci mettevamo così vicino? Forse era perché volevamo ricevere le immagini per primi, quando erano ancora nuove, ancora fresche, prima che sfuggissero verso il fondo, scavalcando fila dopo fila, spettatore dopo spettatore, finché sfinite, ormai usate, grandi come un francobollo, non fossero ritornate nella cabina di proiezione. Forse lo schermo era veramente uno schermo. Schermava noi, dal mondo."

sabato 28 novembre 2020

Spice Boyz


Regia: Vladimir Zinkevich
Bielorussia 2020, durata: 100 minuti

Ispirato a un fatto di cronaca nera risalente al 2014 a Gomel, dove una droga allucinogena trasformò un addio al celibato in un incubo ad occhi aperti.
Il film presenta una lunga fase di caratterizzazione dei personaggi che permette allo spettatore di empatizzare con alcuni di loro e immergersi a pieno nella storia.
Dopodiché, una serie di accadimenti agghiaccianti che si susseguono in un climax fortemente tragico che sembra non finire mai.
Lungometraggio d'esordio che funziona veramente bene sotto tutti i punti di vista (regia, sceneggiatura, fotografia, sonoro, montaggio) e crea una tensione crescente a tratti quasi insostenibile.
Forte dose di splatter nella seconda parte...personalmente ho dovuto interrompere la proiezione in un paio di momenti: la consapevolezza che si tratti di una storia vera rende la visione ancora più raccapricciante.
Interpretazione degli attori molto credibile, in particolare quella della damigella.
Punte di trash (manifesto già dalla prima scena) che non scadono mai nel ridicolo e rendono il film ulteriormente accattivante.
Raccomandazione: attendete la fine dei titoli di coda!

In due parole: drammaticamente reale
Voto 9

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