"Ero diventato membro di quella che in quei giorni era una specie di massoneria, la massoneria dei cinefili, quelli che chiamavamo malati di cinema. Io ero uno degli insaziabili, uno di quelli che si siedono vicinissimi allo schermo. Perché ci mettevamo così vicino? Forse era perché volevamo ricevere le immagini per primi, quando erano ancora nuove, ancora fresche, prima che sfuggissero verso il fondo, scavalcando fila dopo fila, spettatore dopo spettatore, finché sfinite, ormai usate, grandi come un francobollo, non fossero ritornate nella cabina di proiezione. Forse lo schermo era veramente uno schermo. Schermava noi, dal mondo."

martedì 18 settembre 2012

The Tree of Life


Regia: Terrence Malick
Soggetto e sceneggiatura: Terrence Malick
Usa 2011, durata: 138 minuti

Nonostante la mancanza di qualunque genere di aspettativa,
è stato uno dei film più deludenti che abbia mai dovuto subire.
Definirlo sopravvalutato è un eufemismo.
Mistico? Pomposo. Visionario? Retorico. Polisensoriale? Artificioso.
Un tripudio di immagini suggestive, impossibile negarlo, ma un lavoro complessivamente inconsistente e pretenzioso.
Quello del padre padrone è un cliché visto, rivisto e stravisto, la schematizzazione madre/grazia - padre/natura è riduttiva e nauseante, i riferimenti religiosi appesantiscono un insieme già sufficientemente pseudoapocalittico.
Un'esperienza visiva sicuramente unica nel suo genere, che non avrebbe potuto non suscitare scalpore (e pareri contrastanti), data la sua non convenzionalità.
Ma un'opera non può e non deve essere considerata un capolavoro solo perchè inusuale o antidogmatica. Così come un film non può e non deve ridursi ad essere l'accostamento limitante o la misera somma di fotografia e musica.
Il cinema dovrebbe essere narrazione, contenuti, intrattenimento, comunicazione.
Ma The Tree of Life non è niente di tutto ciò.
Come l'arte quando si limita all'autocelebrazione: fine a se stessa.

In una parola: tronfio
Voto: n.c.
          

1 commento:

  1. oh finalmente qualcuno che lo dice! Anche per me è stato assolutamente noioso e autoreferenziale come pochi. Inguardabile.


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