"Ero diventato membro di quella che in quei giorni era una specie di massoneria, la massoneria dei cinefili, quelli che chiamavamo malati di cinema. Io ero uno degli insaziabili, uno di quelli che si siedono vicinissimi allo schermo. Perché ci mettevamo così vicino? Forse era perché volevamo ricevere le immagini per primi, quando erano ancora nuove, ancora fresche, prima che sfuggissero verso il fondo, scavalcando fila dopo fila, spettatore dopo spettatore, finché sfinite, ormai usate, grandi come un francobollo, non fossero ritornate nella cabina di proiezione. Forse lo schermo era veramente uno schermo. Schermava noi, dal mondo."

lunedì 29 ottobre 2012

Tutti i santi giorni


Regia: Paolo Virzì
Italia 2012, durata: 102 minuti

Tutti i santi giorni alterna picchi di grande intensità a momenti goffamente sterili, ma riesce a delineare egregiamente due personaggi molto particolari: Guido è toscano, dolcissimo, acculturato, un po' noioso, ma molto innamorato. Antonia è siciliana, decisamente sgraziata, pacchiana, a tratti isterica, ma ha una voce bellissima. La loro storia d'amore prosegue da sei anni tra gli orari di lavoro incompatibili, un appartamento di periferia in affitto con tanto di vicini burini, un'esistenza non più giovanissima ma ancora precaria e tanta, tanta passione.
Tra scene sentimentalistiche e battute tipiche della commedia all'italiana Virzì riesce a rendere appassionante anche un tema faticoso come quello della difficoltà di avere un figlio. Il finale è una scelta narrativamente perfetta.

In una parola: morbido
Voto: 6
              

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