Sceneggiatura: Sergio Castellitto, Margaret Mazzantini
Italia, Spagna, Croazia 2012, durata: 127 minuti
Sarajevo, 1984. Gemma raccoglie materiale per la sua tesi sullo scrittore jugoslavo Andrić, guidata dal poeta Gojko. Diego fotografa pozzanghere.
Qualche anno fa, mentre leggevo il romanzo di Margaret Mazzantini, non riuscivo a scrollarmi di dosso un avverso senso di pesantezza, principalmente dovuto al fatto che la trama mi apparisse volutamente struggente, quasi esasperata in alcuni passaggi; ciò mi impediva di abbandonarmi totalmente alla lettura, e di rimanerne estasiata come era accaduto invece con il capolavoro Non ti muovere.
Qualche giorno fa, vedendone il film, la sensazione è stata in parte la stessa.
Non so se fin dall'inizio la stesura del romanzo si sia accompagnata all'ipotesi di un futuro adattamento cinematografico (all'epoca avevo immaginato di sì), sta di fatto che la storia si prestava perfettamente a questo genere di operazione.
E infatti il risultato è un film decisamente al di sopra di ogni aspettativa.
La recitazione è sublime e le riprese di Sarajevo sono di una bellezza disarmante.
In due parole: strazio agrodolce
Citazione preferita: "La poesia è la nostalgia che Dio ha degli uomini."
Voto: 7
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