"Ero diventato membro di quella che in quei giorni era una specie di massoneria, la massoneria dei cinefili, quelli che chiamavamo malati di cinema. Io ero uno degli insaziabili, uno di quelli che si siedono vicinissimi allo schermo. Perché ci mettevamo così vicino? Forse era perché volevamo ricevere le immagini per primi, quando erano ancora nuove, ancora fresche, prima che sfuggissero verso il fondo, scavalcando fila dopo fila, spettatore dopo spettatore, finché sfinite, ormai usate, grandi come un francobollo, non fossero ritornate nella cabina di proiezione. Forse lo schermo era veramente uno schermo. Schermava noi, dal mondo."

lunedì 23 novembre 2020

Ritratto della giovane in fiamme


Titolo originale: Portrait de la jeune fille en feu
Regia: Céline Sciamma
Francia 2019, durata: 119 minuti

Durante un lungo flashback la giovane pittrice Marianne sbarca su una piccola isola della Bretagna dopo essere stata ingaggiata da una Valeria Golino decisamente inespressiva, con l'obiettivo di realizzare segretamente il ritratto della figlia Héloïse, che dovrà andare presto in sposa a un signore milanese.
Il film è piuttosto lento ma si lascia guardare piacevolmente, aleggiando tra atmosfere sospese tendenti al cupo, un lieve senso di oppressione e un altrettanto delicato alone di mistero che continua a lasciarci presagire qualcosa.
Superbe Noémie Merlant e Adèle Haenel (precedentemente compagna della regista, che l'aveva diretta nel suo primo lungometraggio Naissance des pieuvres e che fin dall'ideazione le cuce addosso il personaggio di Héloïse).

Citazione preferita: "È terribile...perché appena mi possedete un po', diventate ostile."
In una parola: intimo
Voto: 8
                      

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