"Ero diventato membro di quella che in quei giorni era una specie di massoneria, la massoneria dei cinefili, quelli che chiamavamo malati di cinema. Io ero uno degli insaziabili, uno di quelli che si siedono vicinissimi allo schermo. Perché ci mettevamo così vicino? Forse era perché volevamo ricevere le immagini per primi, quando erano ancora nuove, ancora fresche, prima che sfuggissero verso il fondo, scavalcando fila dopo fila, spettatore dopo spettatore, finché sfinite, ormai usate, grandi come un francobollo, non fossero ritornate nella cabina di proiezione. Forse lo schermo era veramente uno schermo. Schermava noi, dal mondo."

giovedì 26 novembre 2015

The Lobster


Regia: Yorgos Lanthimos
Grecia, Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Francia 2015, durata: 118 minuti

In una società in cui è illegale essere single, per chi ha la sfortuna di diventarlo (tradito/a, divorziato/a, vedovo/a...) si prospetta un soggiorno forzato in un hotel in cui avrà 45 giorni di tempo per trovare un/a compagno/a. Ma due single potranno formare una coppia solo se hanno almeno una caratteristica molto rilevante in comune, per esempio entrambi dovranno essere miopi, zoppicare o soffrire di epistassi. Dopo i 45 giorni chi non "trova" viene trasformato in un animale. Nel bosco vivono i "solitari", scappati dall'hotel e da una società che rifiutano. Anche il loro è un microcosmo con regole ben precise: non possono flirtare né baciarsi e ascoltano solo musica techno dal momento che è l'unica ballabile ognuno per conto proprio; sono costantemente in fuga dagli ospiti dell'hotel che si addentrano nel bosco per cacciarli e aggiudicarsi così un prolungamento del soggiorno.
La sceneggiatura fredda, tagliente e straniante delinea un film che si rivela più cinico del previsto, non solo critica alla società moderna ma anche all'ipocrisia che caratterizza molti rapporti umani,

In una parola: distopico
Voto: 8
             

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