"Ero diventato membro di quella che in quei giorni era una specie di massoneria, la massoneria dei cinefili, quelli che chiamavamo malati di cinema. Io ero uno degli insaziabili, uno di quelli che si siedono vicinissimi allo schermo. Perché ci mettevamo così vicino? Forse era perché volevamo ricevere le immagini per primi, quando erano ancora nuove, ancora fresche, prima che sfuggissero verso il fondo, scavalcando fila dopo fila, spettatore dopo spettatore, finché sfinite, ormai usate, grandi come un francobollo, non fossero ritornate nella cabina di proiezione. Forse lo schermo era veramente uno schermo. Schermava noi, dal mondo."

mercoledì 18 settembre 2013

Red Eye


Regia: Wes Craven
Usa 2005, durata: 86 minuti

Lisa sta facendo ritorno a Miami dopo essere stata costretta a lasciare il grande albergo che dirige in seguito ad un lutto familiare. Durante l'attesa per l'imbarco ha l'occasione di conoscere un giovane dal fascino ammaliante che, una volta a bordo, si rivelerà essere tutt'altro che un pacato ragazzo di bell'aspetto.
Il film parte come una commedia sentimentale, si sviluppa tra pretese da thriller psicologico e termina come una commedia demenziale.
Fortunatamente dura pochissimo.

In tre parole: senza un perché
Voto: 4
         

Nessun commento:

Posta un commento