"Ero diventato membro di quella che in quei giorni era una specie di massoneria, la massoneria dei cinefili, quelli che chiamavamo malati di cinema. Io ero uno degli insaziabili, uno di quelli che si siedono vicinissimi allo schermo. Perché ci mettevamo così vicino? Forse era perché volevamo ricevere le immagini per primi, quando erano ancora nuove, ancora fresche, prima che sfuggissero verso il fondo, scavalcando fila dopo fila, spettatore dopo spettatore, finché sfinite, ormai usate, grandi come un francobollo, non fossero ritornate nella cabina di proiezione. Forse lo schermo era veramente uno schermo. Schermava noi, dal mondo."

mercoledì 11 giugno 2014

Le meraviglie


Regia: Alice Rohrwacher
Italia, Svizzera, Germania 2014, durata: 110 minuti

La regista trae ispirazione da alcuni elementi autobiografici come le origini e il lavoro del padre, apicoltore, per costruire uno spaccato di vita delimitato nello spazio, una campagna rurale tra Umbria, Lazio e Toscana, meno nel tempo.
Il film racconta una realtà bucolica che non è ancora stata contaminata dalla modernità, scandita dai ritmi del lavoro e imprescindibile da esso.
La regia, delicata anche se non pulitissima, è di stampo chiaramente documentarista; non mancano alcuni elementi surreali e qualche picco di lentezza.
L'innaturalezza della Bellucci è icastica, come la trashissima canzone di Ambra.
Il finale non risulta particolarmente convincente.
Il più grande difetto delle sorelle Rohrwacher rimane comunque l'avere un cognome impronunciabile.

In due parole: da festival
Voto: 6
                            

Nessun commento:

Posta un commento